L’ipseoa ricorda la shoah

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche aprirono i cancelli di Auschwitz mostrando al mondo intero l’orrore della “soluzione finale” escogitata da Hitler per liberarsi, una volta per tutte, della “questione ebraica”.

La legge del 20 luglio 2000 n. 211 ha istituito il “Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”.

Non solo ebrei, ma anche zingari, omosessuali, oppositori politici, testimoni di Geova, disabili trovarono la morte nei lager e nelle camere a gas.

La memoria come vaccino contro l’indifferenza” è stato il monito con cui la Dirigente Scolastica, Elena Mazzarelli, gli alunni e i docenti dell’IPSEOA di Castelvenere hanno voluto ricordare le vittime della Shoah.

Film, cortometraggi, spettacoli teatrali e letture sono state alcune delle attività didattiche proposte agli alunni durante la settimana che ha preceduto l’evento commemorativo di oggi, culminato nell’apertura della mostra “Per non dimenticare”, allestita dai docenti del Gruppo dell’Inclusione nel laboratorio artistico-espressivo dell’istituto, e in uno spettacolo animato dagli alunni che hanno alternato canti e letture a proiezioni di filmati storici.

Grande commozione ha suscitato l’intervento della Dirigente Scolastica che ha letto la testimonianza di Elisa Springer, una scrittrice austriaca naturalizzata italiana, di origine ebraica, superstite dell’Olocausto, autrice di memorie sulla sua esperienza di deportata al campo di concentramento di Auschwitz e testimone della Shoah italiana.

Tra il pubblico anche il sindaco di Castelvenere, Dott. Mario Scetta, che ha invitato i ragazzi a riflettere sulla minaccia dell’odio razziale che talvolta riaffiora nella nostra società e sull’urgenza di indirizzare l’umanità verso il rispetto della diversità, sia essa di razza, religione e cultura. La giornata si è conclusa con la visita alla mostra.

Qui, un mucchio di vecchie scarpe, recinti di filo spinato e drappeggi rosso sangue hanno calato i visitatori nell’atmosfera straziante dei campi di concentramento.

L’atrocità della storia ha generato sgomento ma non ha spento la fede di chi, nonostante tutto, crede ancora che l’uomo possa vivere rispettando e amando i suoi simili.

 

Scarica la nostra app ufficiale su: